15,00€ –  Einaudi

«Avrei potuto prendere quello delle 7.50 o anche quello delle 8.53. È lunedí. Al lavoro non succede niente, il lunedí. È solo che non ne potevo piú. Che razza di idea, fermarsi anche la domenica sera. Chissà che mi ha preso. Come se due giorni non fosse stato piú che sufficiente».

Consigliato da Francesca

6.41 è l’orario del treno per Parigi che Cecile prende dopo aver trascorso il week end a casa degli anziani genitori. Un treno che non prende mai, un caso. Il caso. Quello che talvolta determina e cambia la vita delle persone. Quel treno, infatti, lo prende anche Philippe. I due tanti anni prima si sono conosciuti, amati e lasciati. Si riconoscon o, ma durante tutto il tragitto un imbarazzato silenzio accompagna i loro ricordi. Sembra che tutto si risolva con l’arrivo alla stazione, ma così non è.

Un libro “brevemaintenso” in cui molti potranno rivivere la propria storia.


Jean Philippe Blondel - 6.41L’incontro casuale, sul treno per Parigi delle 6.41, tra un uomo e una donna che molti anni prima si sono amati e odiati. L’imbarazzo e gli sguardi distolti. Poi il silenzio freddo del viaggio. Ci sarà spazio, prima dell’arrivo, per un cenno di riconoscimento, di scuse o magari per un caffè? Dopo un week-end trascorso per dovere a casa dei genitori, Cecile sta rientrando a casa. È mattina prestissimo, e lei prova un senso di leggerezza. Ma quando il treno sta per partire qualcuno le si siede accanto. Qualcuno con un’aria familiare. È invecchiato, eppure non ci sono dubbi che sia Philippe, con cui Cecile aveva avuto una storia ai tempi dell’università. Una storia durata poco e finita malissimo alla quale, però, entrambi non hanno mai smesso di pensare.