Francesco Piccolo – IL DESIDERIO DI ESSERE COME TUTTI
18,00€ – Einaudi
Consigliato da Francesca
U Un libro raro quello di Francesco Piccolo, dove la storia personale diventa storia di tanti. Le vicende politiche che hanno segnato la storia recente del nostro paese ripercorse attraverso gli eventi quotidiani, dove l’autore cerca di ripercorrere le emozioni e le motivazioni dei tanti che quella storia l’hanno vissuta. Non solo ricerca giornalistica ma emozionale, ripercorsa usando libri, film, articoli di giornale. “La terrazza” di Ettore Scola (E’ lecito essere felici, anche se questo crea infelicita?), “Come eravamo” con Robert Redford e Barbra Streisand (“tu non molli mai eh?)e poi il racconto di Carver “Con tanta di quell’acqua a due passi da casa” (continuare la propria vita senza che le tragedie che avvengono accanto a noi ne cambino il percorso).
Gli anni settanta, il golpe in Cile, il compromesso storico, la lotta armata, il rapimento Moro e poi l’inizio degli anni ottanta, il terremoto in Irpinia, la loggia massonica p2, l’alternativa democratica, Craxi, il decreto per l’abolizione della scala mobile e la storica manifestazione che ne seguì, con il titolo dell’Unità enorme scritto in rosso, quell’ECCOCI, che tanti di noi conservano ancora. E poi il Congresso di Verona del Partito Socialista e i fischi a Berlinguer, dove Craxi giustifica e approva quel comportamento inospitale e vigliacco. Un mese dopo Berlinguer muore, e l’Unità accompagna i funerali con un altro titolo enorme scritto in rosso, quel TUTTI che l’autore ripropone nella copertina del suo libro, quel TUTTI che avrebbe tanto desiderato essere e che non riesce ad essere. Sentiamo spesso dire da tanti, soprattutto da coloro che hanno condiviso una certa fase storica che in questo paese non c’è piu’ speranza, che dopo vent’anni di Berlusconi e di berlusconismo l’unica scelta possibile è andarsene. Invece io la penso come l’autore. Dobbiamo rimanere.” E che se anche le cose peggiorano voglio restare qui a viverle…..”
Insomma “io non mollo mai… io invece resto qui. Perchè non mi voglio salvare”
Il 22 giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista