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Consigliato da Stefania

Stuart Nadler - La fortuna dei Wise

Corposo romanzo familiare che si snoda a partire dal 1947 per cinquant’anni nella ricca america. Si narra dei Wise, attraverso l’occhio dell’io narrante del figlio Hilly, in particolare del padre, l’avvocato Arthur Wise, che grazie alla prima class action della storia americana, comincia ad accumulare ricchezze su ricchezze. Ebreo, improvvisamente ricchissimo, si scopre decisamente razzista e compra un splendida casa affacciata sull’oceano di Cape Cod. Qui nasce uno scontro  insanabile con il figlio che si innamorerà di una ragazza di colore, si allontanerà dal padre e dal suo stile di vita, inseguendo la sua personale forma di giustizia. La fortuna dei Wise è il primo romanzo del giovane Stuart Nadler, un’opera a sfondo sociale; una critica al modo di arricchirsi nella società contemporanea affrontato con ritmo, uno stile e una prosa che ricordano molto i romanzi classici e … con un finale decisamente a sorpresa.


Recensione ufficiale:

1947. La fortuna cade letteralmente dal cielo per Arthur Wise, piccolo avvocato ebreo di provincia, sotto forma di un aereo della Boston Airways che precipita nel mare del New England: Wise dà il via a una class action vittoriosa che farà di lui il terrore delle compagnie aeree di linea, e un uomo ricchissimo. Compera una magnifica tenuta a Cape Cod, con due case, una per sé, la moglie e il figlio Hilly, l’altra per l’amico e socio Robert Ashley. Con la proprietà arriva anche l’houseboy nero dei precedenti abitanti, Lem Dawson, che viene incaricato di fare la spola con messaggi e documenti tra le due case e i due soci. L’adolescente Hilly si innamora della nipote di Lem, la bellissima Savannah, e l’innocente relazione tra i due ragazzi darà il via a una serie di eventi imprevedibili quanto drammatici. A poche pagine dall’inizio, Stuart Nadler ha già introdotto nella sua storia i temi classici della letteratura americana di sempre: la fortuna improvvisa, le cause legali collettive, l’amicizia maschile, l’amore interrazziale, l’impulsività giovanile, la vendetta, i contrasti tra padre e figlio, la prepotenza del denaro, perfino il baseball…
Cinquant’anni dopo ritroviamo tutti a Cape Cod: Hilly è vedovo e ha quattro figlie, Savannah ha un marito e un figlio adottivo, Arthur Wise è stanco e malato, e tutti i personaggi stanno ancora cercando di farsi una ragione di quello che era accaduto nello stesso posto tanti anni prima. Il finale, assolutamente a sorpresa, riallaccia i nodi di vicende fino a quel momento misteriose, svelando segreti a lungo conservati. Ambizioso, e dotato di grande talento, Nadler coinvolge il lettore in una storia americana che riprende la grande narrativa dei secoli passati, i suoi temi, i suoi personaggi emblematici, le sue persistenti contraddizioni, raccontando però con tutta la freschezza e l’entusiasmo di chi quella storia, quei temi, li ha rielaborati alla luce della contemporaneità