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“Mi coglie, di nuovo, la voglia di rendere omaggio a mio zio Oswald. Parlo ovviamente del defunto Oswald Hendryks Cornelius, l’intenditore, il buongustaio, il collezionista di ragni, scorpioni e bastoni da passeggio, l’amante dell’opera, l’esperto di porcellane cinesi, il seduttore di donne e senza grandi dubbi il maggior fornicatore di tutti i tempi. Qualunque altro celebre contendente a tale titolo rimpicciolisce fino al ridicolo se si confronta il suo operato con quello dello zio Oswald. In particolare il povero buon Casanova: lui, dalla competizione, esce come un uomo affetto da grave disfunzione dell’organo sessuale.

Roald Dahl - Lo zio Oswald

Discepolo di Don Giovanni, ma con un occhiuto senso degli affari e una robusta conoscenza dell’animo maschile, oltre che di un vastissimo catalogo di corpi femminili, Oswald Hendryks Cornelius è un raffinato viveur insaziabilmente devoto al culto del bello. La sua avventura inizia da una scoperta accidentale, che lo porta a conoscenza delle insospettabili virtù afrodisiache dello scarabeo vescicante sudanese. Complici il potente filtro d’amore e un’incantevole partner d’affari di nome Yasmin, Oswald tenta di rapire «con destrezza» il seme dei più grandi geni dell’epoca – da Picasso a Freud, da Proust a Puccini e molti altri ancora –, al fine di perpetuarne l’estro.
Già apparso in due racconti, il personaggio dello zio Oswald diventa protagonista di un intero romanzo finora inedito in Italia, un piccolo gioiello che ancora una volta consacra Roald Dahl maestro dello humour raffinato