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Tag:mondadori

Italo Calvino – IL CAVALIERE INESISTENTE

9,00€ – Mondadori

Italo Calvino - Il cavaliere inesistente

“Questo romanzo di Calvino viene ad affiancarsi a ‘Il visconte dimezzato’ e a ‘Il barone rampante’, compiendo una trilogia di emblematiche figure, quasi un albero genealogico di antenati dell’uomo contemporaneo. Stavolta Calvino si è spinto più a ritroso nei secoli e il suo romanzo si svolge tra i paladini di Carlomagno, in quel Medioevo fuori d’ogni verosimiglianza storica e geografica che è propria dei romanzi cavallereschi” (Anonimo)



Italo Calvino – IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO

9,00€ – Mondadori

Italo Calvino - Il sentiero dei nidi di ragno

“Questo romanzo è il primo che ho scritto … Al tempo in cui l’ho scritto, creare una -letteratura della resistenza – era ancora un problema aperto , scrivere – il romanzo della Resistenza- si poneva come imperativo; … ogni volta che si è testimoni o attori d’un’ epoca storica ci sis sente presi da una responsabilità sociale … A me, questa responsabilità finiva per farmi sentire il tema come troppo impegnativo e solenne per le mie sole forze. E allora, proprio per non lasciarmi mettere in soggezione dal tema, decisi che l’avrei affrontato non di petto ma di scorcio. Tutto doveva essere visto dagli occhi di un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l’aspro sapore, il ritmo…” (Italo Calvino)



Alessandro D’avenia – BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE

13,00€ – Mondadori

Alessandro D'Avenia - Bianca come il latte, rossa come il sangue

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie protetta che speri si estingua definitivamente”. Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c’è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l’assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell’amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l’ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.



Chiara Gamberale – QUATTRO ETTI D’AMORE, GRAZIE

17,00€ – Mondadori

Chiara Bamberale - Quattro etti d'amore, grazie

Quasi ogni giorno Erica e Tea s’incrociano tra gli scaffali di un supermercato. Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook, due figli. Tea è la protagonista della serie tv di culto “Testa o Cuore”, ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un mito per il suo mito, un ideale per il suo ideale. Invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il nome e l’ha ribattezzata “signora Cunningham”. Nelle sue abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia un punto di riferimento per se stessa e per gli altri, proprio come la madre impeccabile di “Happy Days”. Le due donne, in un continuo gioco di equivoci e di proiezioni, si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: ma l’appello all’esistenza dell’altra diventa soprattutto l’occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino. Che comunque irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe. Sotto la lente divertita e sensibile della scrittura di Chiara Gamberale, ecco così le lusinghe del tradimento e del sottile ma fondamentale confine tra fuga e ricerca.



Gianluca Nicoletti – UNA NOTTE HO SOGNATO CHE PARLAVI

16,50 – Mondadori

Gianluca Nicoletti - Una notte ho sognato che parlavi

Queste pagine narrano la storia quotidianamente e banalmente vera di Tommy, un simpatico e riccioluto adolescente autistico. E del suo straordinario rapporto con il padre, Gianluca Nicoletti. Di un bambino che a tre anni era tanto buono e silenzioso – forse persino troppo – e di suo padre che, quando un neuropsichiatra sentenziò: “Suo figlio è attratto più dagli oggetti che dalle persone”, non trovò tutto ciò affatto strano. (In fondo, era stato così anche per lui: aveva cominciato a parlare tardissimo e ora si guadagnava da vivere proprio parlando; quindi, prima o poi, pure Tommy avrebbe iniziato a farsi sentire.) In seguito, con l’arrivo dell’adolescenza, le cose in famiglia improvvisamente cambiarono: quel bambino taciturno diventa un gigante con i peli, forzuto, talvolta aggressivo, spesso incontrollabile, e Gianluca, chiamato in causa dalla moglie sconfortata, si scopre – suo malgrado – un genitore felicemente indispensabile. “Il padre di un autistico di solito fugge. Quando non fugge, nel tempo lui e il figlio diventano gemelli inseparabili. Tommy è la mia ombra silenziosa” scrive Nicoletti. “È un oracolo da ascoltare stando fermi, e senza troppo arrabattarsi a farlo agitare sui nostri passi. Molto più interessante è respirarlo e cercare di rubare qualcosa del suo segreto d’immota serenità.” E allora ecco il racconto dolceamaro, sempre franco e disincantato, di un piccolo universo quotidiano..



Maria Duenas – LA NOTTE HA CAMBIATO RUMORE

14,00€ – Mondadori

Maria Duenas - La notte ha cambiato rumore

Sira Quiroga è una giovane sarta nella Madrid degli anni Trenta, sta per sposarsi e avviarsi a un destino senza imprevisti quando perde la testa per un carismatico imprenditore e, prima che scoppi la Guerra Civile, lascia la Spagna per trasferirsi con lui in Marocco. Ma qui si ritrova presto sola, ingannata e piena di debiti. Raggiunto il protettorato spagnolo di Tetuàn, con l’aiuto di alcuni improbabili amici Sira riesce ad aprire un atelier di alta moda che, grazie al suo gusto e alla sua forza di volontà, diventa il punto di riferimento per le signore più ricche e influenti della città. Una clientela all’apparenza insospettabile, ma che nasconde dei segreti. E qui il destino di Sira subisce una svolta imprevedibile, intrecciandosi con quello di un variegato gruppo di personaggi, alcuni dei quali storicamente esistiti. Saranno loro a dare a Sira la possibilità di riscattarsi, di ricostruire pezzo a pezzo il suo destino. La notte ha cambiato rumore può essere letto come un moderno feuilleton, avvolgente e irresistibile nel disegnare le atmosfere e con uno splendido cast di personaggi, trasportandoci sul filo della storia attraverso una mappa di affascinante ampiezza per intrecciare una storia di fedeltà e tradimento, coraggio e dedizione, amore e ideali, in cui i lettori scopriranno l’arte di narrare di una nuova scrittrice che combina sapientemente i generi e immette una linfa nuova nella grande tradizione del romanzo d’appendice.



Maria Duenas – UN AMORE PIU’ FORTE DI TE

19,50€ – Mondadori

Maria Duenas - Un amore più forte di me

Blanca Perea è una donna all’apparenza invulnerabile, stimata docente universitaria e pilastro di una famiglia felice. Improvvisamente, vede crollare tutte le sue certezze quando scopre che il marito sta per avere un figlio da un’altra donna. Fuggire da Madrid sembra essere l’unico modo per salvarsi e, senza pensarci, accetta una borsa di studio di tre mesi in California, all’Università di Santa Cecilia. Deve catalogare e archiviare tutte le carte di Andrés Fontana, importante letterato spagnolo trasferitosi negli Stati Uniti e morto già da trent’anni, un lavoro apparentemente noioso ma che si rivela invece decisamente intrigante. Ad aiutarla c’è l’ex allievo prediletto di Fontana, Daniel Carter, che si precipita a Santa Cecilia appena viene a sapere che qualcuno sta finalmente mettendo mano al lascito del suo maestro. Insieme esplorano una parte di documenti fino ad allora sconosciuta, gli studi che il professore aveva dedicato al Camino Real, la catena di missioni che i frati francescani fondarono in tutta la California. Ma l’interesse di Daniel per l’impresa e le ricerche sul nuovo materiale non fanno che scatenare in Bianca una serie di interrogativi. Perché nessuno -soprattutto Daniel – ha finora recuperato l’eredità di Fontana? E perché farlo proprio ora? Per ottenere le risposte che sta cercando, Bianca dovrà scavare nel passato, indagare il legame che univa Daniel e Fontana, affrontare retroscena impensati e svelare interessi politici.

 


Dan Brown – INFERNO

25,00€ – Mondadori

Dan Brown - Inferno

Il profilo di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di “infernale” ha molto. Il ritmo e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi. Non è sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. È normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare. Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale. È un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose, il professore deve scappare. Aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole, ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra.



Margaret Mazzantini – Venuto al mondo

14,00€ – Mondadori

Una mattina Gemma lascia a terra la sua vita ordinaria e sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all’aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l’amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere.
Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi, giovani sprovveduti, invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d’amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una Guerra che mentre uccide procrea.
In questo grande affresco di tenebra e luce, in questo romanzo intimo e sociale, le voci di quei ragazzi si accordano e si frantumano nel continuo rimando tra il ventre di Gemma e il ventre della città dilaniata. Ma l’avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché Margaret Mazzantini ha scritto un coraggioso romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra.
La pace è l’aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L’assedio di Sarajevo diventa l’assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dal calcio della Storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Il cammino intimo di un uomo e di una donna verso un figlio, il loro viaggio di iniziazione alla paternità e alla maternità diventa un travaglio epico, una favola dura come l’ingiustizia, luminosa come un miracolo.

Dopo Non ti muovere, con una scrittura che è cifra inconfondibile di identità letteraria, Margaret Mazzantini ci regala un romanzo-mondo, opera trascinante e di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematica come una parabola. Una catarsi che dimostra come attraverso tutto il male della Storia possa erompere lo stupore smagato, sereno, di un nuovo principio. Una specie di avvento che ha il volto mobile, le membra lunghe e ancora sgraziate, l’ombrosità e gli slanci di un figlio di oggi chiamato Pietro.

 

Margaret Mazzantini - Venuto al mondo

Una mattina Gemma lascia a terra la sua vita ordinaria e sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all’aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l’amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi, giovani sprovveduti, invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d’amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una Guerra che mentre uccide procrea. In questo grande affresco di tenebra e luce, in questo romanzo intimo e sociale, le voci di quei ragazzi si accordano e si frantumano nel continuo rimando tra il ventre di Gemma e il ventre della città dilaniata. Ma l’avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché Margaret Mazzantini ha scritto un coraggioso romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l’aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L’assedio di Sarajevo diventa l’assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dal calcio della Storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Il cammino intimo di un uomo e di una donna verso un figlio, il loro viaggio di iniziazione alla paternità e alla maternità diventa un travaglio epico, una favola dura come l’ingiustizia, luminosa come un miracolo.

Dopo Non ti muovere, con una scrittura che è cifra inconfondibile di identità letteraria, Margaret Mazzantini ci regala un romanzo-mondo, opera trascinante e di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematica come una parabola. Una catarsi che dimostra come attraverso tutto il male della Storia possa erompere lo stupore smagato, sereno, di un nuovo principio. Una specie di avvento che ha il volto mobile, le membra lunghe e ancora sgraziate, l’ombrosità e gli slanci di un figlio di oggi chiamato Pietro.