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Tag:Premio Strega 2014

Premi letterari 2014

I primcipali Premi letterari italiani e tutti i finalisti in gara

Premio Strega 2014


Premio Bancarella 2014


Premio Campiello 2014

 



PREMIO STREGA 2014

Premio Strega 2014

Vincitore

Francesco Piccolo - Il desiderio di essere come tutti

Francesco Piccolo – Il desiderio di essere come tutti

Gli altri finalisti

Giuseppe Catozzella - Non dirmi che hai paura

Giuseppe Catozzella – Non dirmi che hai paura

Antonio Scurati - Il padre infedele

Antonio Scurati – Il padre infedele

 

Francesco Pecoraro - La vita in tempo di pace

Francesco Pecoraro – La vita in tempo di pace

Antonella Cilento - Lisario o il piacere infinito delle donne

Antonella Cilento – Lisario o il piacere infinito delle donne



Francesco Pecoraro – LA VITA IN TEMPO DI PACE

16,80€ –  Ponte alle Grazie

Ivo Brandani era perseguitato dal senso della catastrofe. La vedeva in ogni iniziativa di trasformazione della realtà, in ogni edificio (che può crollare), in un aereo in volo (che può precipitare), in un’automobile in corsa (che può sbandare), in una presa di corrente (che può andare in corto), in una pentola sui fornelli (rischio di incendio), in un bicchiere d’acqua (che può rovesciarsi), in un uovo fresco (che può rompersi): tutto ciò che sta in piedi può cadere, tutto ciò che funziona può smettere di farlo. Anzi, prima o poi avrebbe smesso di farlo, questo era sicuro.

 

Francesco Pecoraro - La vita in tempo di pace

L’ingegner Ivo Brandani è sempre vissuto in tempo di pace. Quando il libro comincia, il 29 maggio 2015, Ivo ha sessantanove anni, è disilluso, arrabbiato, morbosamente attaccato alla vita. Lavora per conto di una multinazionale a un progetto segreto e sconcertante, la ricostruzione in materiali sintetici della barriera corallina del Mar Rosso: quella vera sta morendo per l’inquinamento atmosferico.
Nel limbo sognante di un viaggio di ritorno dall’Egitto, si ricompongono a ritroso le varie fasi della sua esistenza di piccolo borghese: la decadenza profonda degli anni Duemila, i soprusi e le ipocrisie di un Paese travolto dal servilismo e dalla burocrazia, il sogno illusorio di un luogo incontaminato e incorruttibile, l’Egeo. E poi, ancora indietro nel tempo, le lotte studentesche degli anni Sessanta, la scoperta dell’amore e del sesso, fino ad arrivare al mondo barbarico del dopoguerra, in cui Brandani ha vissuto gli incubi e le sfide della prima infanzia. Chirurgico e torrenziale, divagante e avvincente, La vita in tempo di pace racconta, dal punto di vista di un antieroe lucidissimo, la storia del nostro Paese e le contraddizioni della nostra borghesia: le debolezze, le aspirazioni, gli slanci e le sporcizie, quel che ci illudevamo di essere e quel che alla fine, nostro malgrado, siamo diventati.



Antonio Scurati – IL PADRE INFEDELE

17,00€ –  Bompiani

Antonio Scurati - Il padre infedele

Forse non mi piacciono gli uomini.” Il giorno in cui tua moglie, all’improvviso, scoppia a piangere in cucina, è una piccola apocalisse. Uno di quei giorni in cui la tua vita va in frantumi ma giunge, anche, per un attimo, a dire se stessa. E allora Glauco Revelli, chef di un ristorante blasonato, maschio di quaranta anni, padre di una figlia di tre, va alla ricerca della propria verità di uomo. Dall’ingresso nell’età adulta, l’innamoramento, la costruzione di una famiglia, la nascita e l’accudimento di una figlia, fino al disamore della moglie (che gli si nega dal momento del parto) e al ritorno feroce degli insaziabili demoni del sesso, tutto è passato in rassegna dal suo sguardo implacabile e commosso. Con Il padre infedele Antonio Scurati scrive il suo libro più personale, infiammato dal tono accorato della confessione e, al tempo stesso, il romanzo dell’educazione sentimentale di una generazione.



Giuseppe Catozzella – NON DIRMI CHE HAI PAURA

15,00€ –  Feltrinelli

Avevo sempre in mente il vento, che Alì mi diceva di cavalcare. Distese di verde irrorate da vento e gialle farfalle.

Giuseppe Catozzella - Non dirmi che hai paura

Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Ogni giorno divide i suoi sogni con Alì, che è amico del cuore, confidente e primo, appassionato allenatore. Mentre intorno la Somalia è sempre più preda dell’irrigidimento politico e religioso, mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. Gli allenamenti notturni nello stadio deserto, per nascondersi dagli occhi accusatori degli integralisti, e le prime affermazioni la portano, a soli diciassette anni, a qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino. Arriva ultima, ma diventa un simbolo per le donne musulmane in tutto il mondo. Il suo vero sogno, però, è vincere. L’appuntamento è con le Olimpiadi di Londra del 2012. Ma tutto diventa difficile. Gli integralisti prendono ancora più potere, Samia corre chiusa dentro un burqa ed è costretta a fronteggiare una perdita lacerante, mentre il “fratello di tutta una vita” le cambia l’esistenza per sempre. Rimanere lì, all’improvviso, non ha più senso. Una notte parte, a piedi. Rincorrendo la libertà e il sogno di vincere le Olimpiadi. Sola, intraprende il Viaggio di ottomila chilometri, l’odissea dei migranti dall’Etiopia al Sudan e, attraverso il Sahara, alla Libia, per arrivare via mare in Italia.
Giuseppe Catozzella per mesi è entrato dentro la vita reale di Samia, e l’ha reinventata in una voce dolcissima, scrivendo un romanzo memorabile. Da quella voce, da quell’io leggerissimo che ci parla con fermezza e candore, si sciolgono la struggente vicenda di un’eroina dei nostri tempi, la sua fiaba, e insieme il suo destino.



Antonella Cilento – LISARIO O IL PIACERE INFINITO DELLE DONNE

17,50€ –  Mondadori

Antonella Cilento - Lisario o il piacere infinito delle donneLisario Morales è muta a causa di un maldestro intervento chirurgico, ma legge di nascosto Cervantes e scrive lettere alla Madonna. È poco più di una bambina quando le propongono per la prima volta il matrimonio: per sottrarsi a quest’obbligo cade addormentata. Quando non può opporsi alla violenza degli adulti, infatti, Lisario dorme. E addormentata da mesi, come la protagonista della più classica delle fiabe, la riceve in cura Avicente Iguelmano, medico fallito giunto a Napoli per rifarsi una reputazione. Tra mille incertezze, pudori, paure, la terapia, al tempo stesso la più prevedibile come la più illecita, sarà coronata dal successo, e però spalancherà davanti alla mente del dottore, fragile, superstiziosa, supponente – in una parola, seicentesca -, un vero e proprio abisso di fantasmi e di terrori, tutti con una radice comune: il mistero abissale, conturbante, indescrivibile del piacere femminile, l’incontrollabile ed eversiva energia delle donne. L’affresco meraviglioso della Napoli barocca, fra Masaniello e la peste, riassume la sua forma rutilante, fastosa e miserabile, fosca ed eccessiva, grazie alla bravura della Cilento, capace di creare sia gli effetti miniaturistici delle folle di Micco Spadaro, sia la potenza dei chiaroscuri caravaggeschi. E non a caso si citano questi pittori. Sotto il dominio degli spagnoli infatti la città raggiunge il massimo del fulgore attirando ricchi banchieri e pittori di fama, fra cui i due artisti fiamminghi destinati a ricoprire un ruolo fondamentale nel nostro romanzo: il maestro di scena Jacques Colmar e Michael de Sweerts. Storia di una donna che scopre il piacere, di un pittore che scopre la passione, di una città intera che si ribella ai potenti, Lisario o il piacere infinito delle donne è soprattutto un romanzo di avventure, molto vicino alla maniera in cui, per l’appunto, si scrivevano nel Seicento, dal Quijote di Cervantes al Gil Blas de Santillana di Lesage, romanzi epici e picareschi con apparenti saggi del tutto folli e conclamati pazzi non scevri di qualche saggezza, fra capipopolo, assassini, ermafroditi, pirati, mercenari del sesso e del potere, donne mutate in statue e razzismo omosessuale, creature dell¿incubo o del sogno, in una girandola infuocata di invenzioni, tutte attorcigliate attorno allo stesso interrogativo: ma è del primo Seicento che qui si narra o di noi e di oggi?



Chiara Gamberale – PER DIECI MINUTI

16,00€ – Feltrinelli

Le va di fare un gioco?” “Quale?” “Per un mese, a partire da subito, per dieci minuti al giorno, faccia una cosa che non ha mai fatto. Una qualunque. Basta che non l’abbia mai fatta.” “E poi, dottoressa, alla fine che succede? Avrò indietro la mia vita?” “Ne riparliamo fra un mese, Chiara. Intanto giochi, s’impegni e non bari, mi raccomando.

Chiara Gamberale - Per dieci minuti

Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi: si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. Lei che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l’hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto. Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare. Con la profonda originalità che la contraddistingue, Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.



Francesco Piccolo – IL DESIDERIO DI ESSERE COME TUTTI

18,00€ – Einaudi

Consigliato da Francesca

U Un libro raro quello di Francesco Piccolo, dove la storia personale diventa storia di tanti. Le vicende politiche che hanno segnato la storia recente del nostro paese ripercorse attraverso gli eventi quotidiani, dove l’autore cerca di ripercorrere le emozioni e le motivazioni dei tanti che quella storia l’hanno vissuta. Non solo ricerca giornalistica ma emozionale, ripercorsa usando libri, film, articoli di giornale. “La terrazza” di Ettore Scola (E’ lecito essere felici, anche se questo crea infelicita?), “Come eravamo” con Robert Redford e Barbra Streisand (“tu non molli mai eh?)e poi il racconto di Carver “Con tanta di quell’acqua a due passi da casa” (continuare la propria vita senza che le tragedie che avvengono accanto a noi ne cambino il percorso).
Gli anni settanta, il golpe in Cile, il compromesso storico, la lotta armata, il rapimento Moro e poi l’inizio degli anni ottanta, il terremoto in Irpinia, la loggia massonica p2, l’alternativa democratica, Craxi, il decreto per l’abolizione della scala mobile e la storica manifestazione che ne seguì, con il titolo dell’Unità enorme scritto in rosso, quell’ECCOCI, che tanti di noi conservano ancora. E poi il Congresso di Verona del Partito Socialista e i fischi a Berlinguer, dove Craxi giustifica e approva quel comportamento inospitale e vigliacco. Un mese dopo Berlinguer muore, e l’Unità accompagna i funerali con un altro titolo enorme scritto in rosso, quel TUTTI che l’autore ripropone nella copertina del suo libro, quel TUTTI che avrebbe tanto desiderato essere e che non riesce ad essere. Sentiamo spesso dire da tanti, soprattutto da coloro che hanno condiviso una certa fase storica che in questo paese non c’è piu’ speranza, che dopo vent’anni di Berlusconi e di berlusconismo l’unica scelta possibile è andarsene. Invece io la penso come l’autore. Dobbiamo rimanere.” E che se anche le cose peggiorano voglio restare qui a viverle…..”
Insomma “io non mollo mai… io invece resto qui. Perchè non mi voglio salvare”


Il 22 giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista

Francesco Piccolo - Il desiderio di essere come tutti
Ogni uomo vive almeno una storia d’amore che dura tutta la vita: quella con il proprio tempo e il proprio Paese, il matrimonio (burrascoso) tra la vita privata e la vita pubblica. La grande scommessa di questo romanzo personale e politico, divertente, serissimo, provocatorio, è raccontare tutto ciò che concorre a fare di noi quello che siamo. I funerali di Berlinguer e la scoperta del piacere di perdere, il rapimento Moro e il tradimento del padre, il coraggio intellettuale di Parise e il primo amore che muore il giorno di San Valentino, il discorso con cui Bertinotti cancellò il governo Prodi e la resa definitiva al gene della superficialità, la vita quotidiana durante i vent’anni di Berlusconi al potere, una frase di Craxi e un racconto di Carver… Se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all’indietro la strada è ben segnalata, una scia di intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli: il filo dei nostri giorni. Francesco Piccolo ha scritto un libro anomalo e portentoso, che è insieme il romanzo della sinistra italiana e un racconto di formazione individuale e collettiva: sarà impossibile non rispecchiarsi in queste pagine (per affinità o per opposizione), rileggendo parole e cose, rivelazioni e scacchi della nostra storia personale, e ricordando a ogni pagina che tutto ci riguarda. «Un’epoca – quella in cui si vive – non si respinge, si può soltanto accoglierla».