Romain Puértolas – L’INCREDIBILE VIAGGIO DEL FACHIRO CHE RESTò CHIUSO IN UN ARMADIO IKEA

16,00€ –  Einaudi

Consigliato da Stefania

Romain Puértolas - L'incredibile-viaggio del fachiro che resto chiuso in un armadio ikea Libreria Rinascita Sesto Fiorentino

Ajatashatru Lavash Patel, di professione fachiro, conosce solo piccoli trucchi da illusionista. Arriva dall’India a Parigi per comprare all’Ikea un letto con i chiodi in offerta a 99,99 euro con in tasca una sola moneta da 100 euro e perfino palesemente falsa. Si rivela essere un furbissimo truffatore che frega un tassista, si innamora, ricambiato in due minuti dalla francese Marie, diventa amico di clandestini sudanesi e dell’attrice più’ bella del mondo, scrive un bestsellers e raggira un comandante libanese. Incontri surreali, inseguimenti, fughe e inimmaginabili peripezie che lo porteranno in giro per l’Europa e il Nord America, conditi con ironia ecco la ricetta per il successo.

Romain Puértolas, trentasette anni, di professione poliziotto di frontiera, sul suo sito ufficiale si definisce “il ragazzo che scriveva sopra le maniche delle sue camicie”e, se leggerete il libro, capirete perché. Sogna di diventare scrittore e nonostante gli innumerevoli rifiuti non smette di sperare fino a questo lavoro: scritto in due settimane digitando sul telefonino durante i viaggi in treno per andare a lavorare. Stampato in 2.222 copie da un piccolo editore parigino, “La Dilettante” diviene in poco tempo un caso editoriale. Vende 180.000 copie e viene tradotto in 36 paesi.

 

 


Ajatashatru era famoso in tutto il Rajasthan perché ingoiava spade retrattili, mangiava schegge di vetro fatte di zucchero dietetico, si piantava nelle braccia aghi truccati, e per una sfilza di altri numeri di cui era il solo, a parte i suoi cugini, a conoscere il segreto e che, per ammaliare le folle, amava definire «poteri magici». Perciò, al momento di pagare la corsa, che ammontava a 98,45 euro, il nostro fachiro porse al tassista l’unica banconota di cui disponeva per l’intero soggiorno, un finto biglietto da cento euro stampato da una parte sola, indicandogli con un gesto disinvolto che poteva tenersi il resto. Proprio mentre lui lo infilava nel portafoglio, Ajatashatru lo distrasse additando le enormi lettere gialle I-K-E-A che campeggiavano fieramente sull’edificio blu. Il gitano alzò gli occhi al cielo quanto bastava perché il cliente potesse tirare con destrezza l’elastico invisibile col quale si era legato al mignolo la banconota. In una frazione di secondo i cento euro tornarono in mano al loro proprietario.

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