google8e85455e5fbe34bd.html

Categoria:I nostri preferiti

Paolo Giordano – IL NERO E L’ARGENTO

15,00€ –  Einaudi

Consigliato da Stefania

Il terzo romanzo di Paolo Giordano (dopo “La solitudine dei numeri primi” e “Il corpo umano”) narra in prima persona la vita di un uomo, sposato con Nora, padre di Emanuele e datore di lavoro della signora A., detta anche Babette, governante e bambinaia, che si prende cura della coppia prima e della famiglia poi. Tutto sembra procedere a meraviglia fino a quando la signora A., dopo anni di fedele servizio, che hanno finito col generare una complicità molto vicina all’amicizia, si licenzia per motivi di salute. Così un’assenza teoricamente rimediabile con una sostituzione, genera invece una sorta di terremoto nelle dinamiche familiari. Per Nora e il marito arriva il momento di fare i conti con il futuro, con il tempo che insinua dubbi e trascorrendo porta alla perdita. Giordano, utilizzando questa famiglia, ci racconta l’amore e i rapporti attraverso i piccoli gesti, le inclinazioni, i momenti di contrasto, narrando la quotidianità che può essere anche dolorosa, ma che lascia indovinare spazi di azzurro, parentesi d’amore condensate in poche righe, senza concessioni al sentimentalismo. Un’opera struggente dove l’amore insegna che dall’amore si può imparare.


Il giorno del mio trentacinquesimo compleanno la signora A. ha rinunciato d’un tratto all’ostinazione che la caratterizzava ai miei occhi più di ogni altra qualità e, già composta in un letto che ormai pareva smisurato per il suo corpo, ha infine abbandonato il mondo che conosciamo.

Paolo Giordano - Il nero e l'argentoQuesta è la storia di un amore giovane. Di una coppia felice e inesperta, spaventata di scoprire, giorno dopo giorno, le molteplici forme dell’abbandono. Perché anche le famiglie possono soffrire di solitudine, proprio come le persone. Ad accudire in silenzio tutte le incertezze, oltre a prendersi cura del loro bambino, ci ha sempre pensato la signora A. Per questo, quando arriva un male a portarsela via, si spalanca in casa un vuoto improvviso. Nora e suo marito devono ancora accorgersi che il coraggio della signora A., ormai, appartiene anche a loro.È dentro le stanze che le famiglie crescono: strepitanti, incerte, allegre, spaventate. Giovani coppie alle prime armi, pronte ad abbracciarsi o a perdersi. Come Nora e suo marito. Ma di quelle stanze bisogna prima o poi spalancare porte e finestre, aprirsi al tempo che passa, all’aria di fuori. «A lungo andare ogni amore ha bisogno di qualcuno che lo veda e riconosca, che lo avvalori, altrimenti rischia di essere scambiato per un malinteso». È cosí che la signora A., nell’attimo stesso in cui entra in casa per occuparsi delle faccende domestiche, diventa la custode di una relazione, la bussola per orientarsi nella bonaccia e nella burrasca. Con le pantofole allineate accanto alla porta e gli scontrini esatti al centesimo, l’appropriazione indebita della cucina e i pochi tesori di una sua vita segreta, appare fin da subito solida, testarda, magica, incrollabile. «La signora A. era la sola vera testimone dell’impresa che compivamo giorno dopo giorno, la sola testimone del legame che ci univa. Senza il suo sguardo ci sentivamo in pericolo». Ci sono molti modi per raccontare una storia d’amore. Paolo Giordano ha scelto la via piú sensibile: registrare come un sismografo le scosse del quotidiano, gli slanci e i dolori, l’incapacità e il desiderio. Solo un piccolo naufragio, il primo fra i tanti che una coppia si troverà ad affrontare.



MARY SIMSES – Un amore al mirtillo

16,00€ –  Mondadori

Consigliato da Stefania

Ellen, avvocato rampante di New York, si ritrova nel Maine per esaudire l’ultimo desiderio dell’amata nonna Ruth: consegnare una lettera al primo amore Chet.La vicenda che si dipana fra incidenti e salvataggi, scoperte più o meno piacevoli, natura selvaggia e campi coltivati, è accattivante e leggera, funziona.Ruth dovrà scegliere fra Hayden, il suo fidanzato e imminente marito, e Roy, il nipote di Chet, dal quale è profondamente attratta, fra la razionalità, la tecnologia e le comodità di New York e la naturalezza, la genuinità e i rapporti veri di Beacon. Libro da leggere in una giornata piovosa, sorseggiando una bevanda fumante e mangiucchiando qualche dolcino sfizioso, oppure in un giorno splendido di sole, al mare o in campagna, in completo e meraviglioso relax.Un romanzo semplice che si rivela caldo,avvolgente, gustoso e consolatorio come un muffin ai mirtilli appena sfornato.


Mary Simses - Un amore al mirtilloQuando Ruth, la sua adorata nonna, le chie­de di realizzare il suo ultimo desiderio prima di morire, Ellen Branford, giovane avvocato in carriera di New York, non esita un solo istante ad accettare e si mette subito in viaggio per esaudirlo: deve recapitare una lettera di Ruth al suo primo amore nella cittadina di Beacon, nel Maine, patria dei campi di mirtilli. Il giorno del suo arrivo, Ellen cade in acqua mentre sta facendo delle foto su un pontile e viene salvata da Roy, un affascinante sconosciuto che lei, presa dall’enfasi del momento, ringrazia baciandolo con passione. Il giorno dopo, la foto del bacio è sulle pagine di tutti i quotidiani del posto ed Ellen diventa una piccola celebrità locale. Lei, che tra l’altro è a un passo dal matrimonio con Hayden, un giovane di ottima famiglia, non sa che pesci pigliare, e tutte le sue certezze e la sua vita preordinata cominciano a vacillare. La gentilezza degli abitanti del luogo, i ritmi piacevoli della provincia e il delizioso cibo le fanno ben presto dimenticare la vita fatta di apparenze che conduceva a New York. Quando Hayden si presenta a Beacon, Ellen non può più mentire a se stessa e deve affrontare l’attrazione sempre più forte che prova per Roy e capire cosa vuole veramente per sé. Hayden o Roy? New York o Beacon? La risposta è tutta in un irresistibile muffin ai mirtilli.



Emma Healey – ELIZABETH È SCOMPARSA

17,00€ –  Mondadori

Consigliato da Francesca

Maud cerca la sua amica Elisabeth scomparsa, come sua sorella Sukey cinquanta anni prima. Andando avanti e indietro nel tempo si intrecceranno storie che ci terranno col fiato sospeso seguendo Maud nella ricerca della cara amica della quale sembra non importare a nessuno. Oltre a questi due grandissimi affetti Maud ha perso un’altra cosa molto preziosa: la memoria. Così riempie la sua casa e le  sue giornate di biglietti che le ricordano che fare, compreso prendere il tè.
Una bella storia, un complesso intreccio narrativo per una giovanissima scrittrice inglese esordiente.


Emma Healey - Elisabeth è scomparsaEmma Healey - Elisabeth è scomparsa“Elizabeth è scomparsa!” è scritto sui fogli che Maud si ritrova nelle tasche, appiccicati al frigo, vicino al telefono, e per di più scritti a mano con la sua grafia. Maud sta diventando un po’ smemorata e la sua presa sulla realtà a volte vacilla. Continua a comprare barattoli su barattoli di pesche sciroppate quando ne ha la dispensa piena, si dimentica di bere le tazze di tè che ha appena preparato, e scrive un sacco di appunti per ricordare a se stessa le cose. Non si dimentica però della sua amica Elizabeth, scomparsa e probabilmente in pericolo. Ma nessuno sembra darle retta, non sua figlia, non le infermiere che vengono a prendersi cura di lei, non i poliziotti, e nemmeno Peter, l’egoista figlio di Elizabeth. Maud è sospettosa, non ha la minima fiducia nelle loro rassicurazioni ed è determinata a scoprire cosa è successo. Ancora non sa che le sue smemorate ricerche stanno per condurla indietro di cinquant’anni, nell’Inghilterra dell’immediato dopoguerra, alla sua infanzia e a un mistero irrisolto che aleggia come un fantasma sulla sua famiglia: la scomparsa dell’adorata sorella maggiore Sukey. E se il mistero della scomparsa di Sukey contenesse la chiave per ritrovare Elizabeth? Emma Healey, con un talento impressionante in un’autrice esordiente, intreccia il potere ambiguo dei nostri ricordi con la forza dei sentimenti, in un puzzle misterioso dove i tasselli vengono mescolati di continuo fino all’ultima pagina. E anche se Maud è sempre sul punto di scordare un dettaglio essenziale e la verità sembra sfuggirle per un soffio, voi, statene certi, non vi dimenticherete di lei.



Claudia Pineiro – UN COMUNISTA IN MUTANDE

14,00€ –  Feltrinelli

Consigliato da Francesca

Siamo nell’estate del 1976 in un paese in provincia di Buenos Aires durante il golpe militare che destituisce Isabelita Peron. La storia ricostruita dagli occhi di una ragazzina di 13 anni che poco comprende del padre comunista che le crea difficoltà e imbarazzo con le amiche adolescenti e di buona famiglia che lei frequenta. Come dice l’autrice, il libro è in parte autobiografico e in parte no.

“…..Il ricordo può essere ingannevole, un misto di dati certi e incerti che si fondono come in un sogno. E che spesso ci rifiutiamo di contraddire e modificare nonostante una foto, un articolo di giornale o i ricordi di altre persone..Perché i ricordi ci appartengono, quindi in essi non c’è verità o menzogna. I ricordi sono nostri complici.”


Claudia Pineiro - Un comunista in mutandeUna ragazzina di tredici anni ricorda l’estate del 1976 a Burzaco, in provincia di Buenos Aires. Fa molto caldo e per il padre, rivenditore di ventilatori, questa è una fortuna. Appartenente alla piccola borghesia argentina, la ragazza gode di una vita serena, come tante sue coetanee: la piscina con le amiche, la nonna col pollaio in fondo al giardino, le vivaci riunioni di quartiere per rivendicare il primo monumento alla bandiera. Ma quell’estate tutto cambia, e quando il golpe militare destituisce Isabelita Perón a favore di un “governo d’emergenza” è l’inizio della dittatura e della paura per il padre così amato. Paura dovuta al fatto che è un comunista dichiarato, seppur del genere romantico, utopico, non del tipo attivo nelle lotte politiche. Ma sono tempi pericolosi, in cui anche solo un sospetto può essere fatale. L’ultimo romanzo di Claudia Piñeiro è un flashback della sua infanzia, un omaggio al padre che fonde fatti e finzione e che diventa un magistrale romanzo sulla giovinezza, il ritratto di un’epoca, di una classe sociale e di un paese.



Yasmina Reza – FELICI I FELICI

10,99€ –  Adelphi

Consigliato da Francesca

Un libro puzzle. Ogni racconto è a sé ma alla fine tutti si ricompongono in un’unica trama. Il titolo del libro riprende una bellissima frase di Borges “Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell’amore. Felici i felici” : perché la felicità -nell’amore o nell’assenza di amore, all’interno di una coppia o al di fuori di ogni legame – è un talento. E nelle storie dei personaggi che abitano questo libro, pare che nessuno lo possegga.


Yasmina Reza -  Felici i feliciLe due ultime “beatitudini» di Borges, che Yasmina Reza inscrive sulla soglia di questo romanzo, ci indicano la via per penetrare nel fitto intreccio delle vite che lo popolano. Perché la felicità – nell’a­more o nell’assenza di a­more, all’inter­no di una coppia o al di fuori di ogni legame – è un talento: e di tutti i personaggi che a turno consegnano al lettore confessioni a volte patetiche, a volte grottesche, a volte atrocemente comiche, si direbbe che quasi nessuno lo possegga. In un sottile gioco di echi, di risonanze, di contrappunti – tra amori inaciditi e rancori mai sopiti, illusioni spezzate e fughe nel delirio –, le voci che si avvicendano, quasi incalzandosi, tessono un ordito i cui fili (tenui in alcuni casi, in altri pesanti come catene) collegano molteplici destini, tutti segnati dall’impervia difficol­tà del­l’incontro con l’altro. Con una scrittura di chirurgica precisione, capace di muoversi tra i registri più vari, in un susseguirsi di scene in cui sempre lampeggia il genio della donna di teatro, Yasmina Reza è abilissima nel far affiorare, appena sotto la superficie smaltata delle apparenze, solitudine e violenza, disperazione e risentimento; e riesce a condurre la ronde dei suoi personaggi – mogli inquiete e mariti perplessi, amanti insoddisfatte e libertini mediocri, giovani in fuga dalla vita e vecchi abitati dalla morte – senza mai allontanarsi dalla lucidità intransigente di chi cerca di dire senza orpelli qualcosa che è.

 



Jean Philippe Blondel – 6.41

15,00€ –  Einaudi

«Avrei potuto prendere quello delle 7.50 o anche quello delle 8.53. È lunedí. Al lavoro non succede niente, il lunedí. È solo che non ne potevo piú. Che razza di idea, fermarsi anche la domenica sera. Chissà che mi ha preso. Come se due giorni non fosse stato piú che sufficiente».

Consigliato da Francesca

6.41 è l’orario del treno per Parigi che Cecile prende dopo aver trascorso il week end a casa degli anziani genitori. Un treno che non prende mai, un caso. Il caso. Quello che talvolta determina e cambia la vita delle persone. Quel treno, infatti, lo prende anche Philippe. I due tanti anni prima si sono conosciuti, amati e lasciati. Si riconoscon o, ma durante tutto il tragitto un imbarazzato silenzio accompagna i loro ricordi. Sembra che tutto si risolva con l’arrivo alla stazione, ma così non è.

Un libro “brevemaintenso” in cui molti potranno rivivere la propria storia.


Jean Philippe Blondel - 6.41L’incontro casuale, sul treno per Parigi delle 6.41, tra un uomo e una donna che molti anni prima si sono amati e odiati. L’imbarazzo e gli sguardi distolti. Poi il silenzio freddo del viaggio. Ci sarà spazio, prima dell’arrivo, per un cenno di riconoscimento, di scuse o magari per un caffè? Dopo un week-end trascorso per dovere a casa dei genitori, Cecile sta rientrando a casa. È mattina prestissimo, e lei prova un senso di leggerezza. Ma quando il treno sta per partire qualcuno le si siede accanto. Qualcuno con un’aria familiare. È invecchiato, eppure non ci sono dubbi che sia Philippe, con cui Cecile aveva avuto una storia ai tempi dell’università. Una storia durata poco e finita malissimo alla quale, però, entrambi non hanno mai smesso di pensare.



Ermanno Rea – IL SORRISO DI DON GIOVANNI

18,00€ –  Feltrinelli

«Ero un fiore ancora in boccio, ma già smaniosa di essere un’altra, anzi svariate alte, a seconda dei casi. Creatura di carta, sfogliavo pagine in continuazione pretendendo di entrarci dentro, per farmi personaggio a mia volta, entità immaginaria come i miei eroi: ehi, adesso dovete fare i conti con me! Lo dicevo al maschile: da grande farò il libraio, venderò storie, avventure, tormenti e tutto il resto. Mi arrampicavo su scale traballanti per raggiungere gli scaffali più alti, incuriosita dai dorsi classici che quasi toccavano il soffitto. Era tutto così bianco in quella intelligent room di don Arturo Mastrocinque, un bianco quasi accecante nel quale ogni volta rischiavo di precipitare assieme a una pioggia di romanzi con le ali aperte come uccelli. L’ho sognato almeno due volte: ero io stessa un libro che cadeva con le ali aperte».

Consigliato da Francesca

Cosa succede quando leggendo un romanzo come questo si ritrova una parte della propria vita? La protagonista di questo libro nasce nello stesso mese e anno della sottoscritta. Un’ossessione accompagna la sua vita: i libri. Libri che con i loro personaggi diventano protagonisti loro stessi. La mia vita e quella di Adele sono ovviamente diverse, quello però che ci accomuna è la stessa dipendenza, la stessa spasmodica ricerca.


Ermanno Rea - Il sorriso di don Giovanni

Una donna: Adele. Una passione prorompente, insopprimibile, quasi gesto d’obbedienza a un comando biologico: i libri, la lettura, i fantasmi che popolano l’universo della grande invenzione letteraria universale, Emma Bovary, Madame Chauchat, il principe Myškin, il capitano Achab, Henry Esmond, don Giovanni…
Adele brucia come un giovane ceppo in un camino, entra nei libri come fossero porte aperte, conversa con i personaggi, li contraddice. Ma non c’è traccia di delirio in questi “incontri ravvicinati”, semmai una grande, magica capacità di visione e di immedesimazione. Siamo negli opachi, anzi rischiosi, anni settanta, in una cittadina dell’entroterra campano dove tutto sembra fermo e addormentato. E invece…
Adele ha soltanto quattordici anni quando si innamora di Fausto, lettore accanito a sua volta nonché fervido militante del Partito comunista (laddove lei preferisce sognare la rivoluzione). Amori e divergenze bruciano la loro giovinezza. Finché Adele, inquieta e delusa, abbandona la sua “Macondo” per Napoli, dove si fa “maestra di strada” in uno dei quartieri più degradati della città. I libri insomma continuano a essere la sua ossessione. La sua ragione di vita. A scandire, come un tempo le speranze, adesso le delusioni. Tra cui la più grande di tutte: l’irrimediabile perdita dell’uomo amato. Ora Adele vive isolata nell’appartamento ereditato dalla nonna, trasformato in una vera e propria biblioteca pubblica, tra migliaia di libri rari, pregiati, antichi e moderni, una sorta di sacrario all’interno del quale si muove come una vestale e si intrattiene con gli interlocutori di sempre: caro don Chisciotte, caro Renzo, caro don Giovanni…
Adele brucia sino alla fine, ma il suo amore per la letteratura non ha nulla di cerebrale, anzi in esso si consuma la sua irresistibile sensualità. Un intenso ritratto di donna, dunque, per mezzo del quale l’orizzonte visionario del romanzo di Ermanno Rea si allarga a dismisura, fino ad attraversare la domanda che oggi maggiormente ci inquieta: quale sorte riserva il futuro a quell’ineffabile oggetto dei nostri desideri che si chiama libro?



Romain Puértolas – L’INCREDIBILE VIAGGIO DEL FACHIRO CHE RESTò CHIUSO IN UN ARMADIO IKEA

16,00€ –  Einaudi

Consigliato da Stefania

Romain Puértolas - L'incredibile-viaggio del fachiro che resto chiuso in un armadio ikea Libreria Rinascita Sesto Fiorentino

Ajatashatru Lavash Patel, di professione fachiro, conosce solo piccoli trucchi da illusionista. Arriva dall’India a Parigi per comprare all’Ikea un letto con i chiodi in offerta a 99,99 euro con in tasca una sola moneta da 100 euro e perfino palesemente falsa. Si rivela essere un furbissimo truffatore che frega un tassista, si innamora, ricambiato in due minuti dalla francese Marie, diventa amico di clandestini sudanesi e dell’attrice più’ bella del mondo, scrive un bestsellers e raggira un comandante libanese. Incontri surreali, inseguimenti, fughe e inimmaginabili peripezie che lo porteranno in giro per l’Europa e il Nord America, conditi con ironia ecco la ricetta per il successo.

Romain Puértolas, trentasette anni, di professione poliziotto di frontiera, sul suo sito ufficiale si definisce “il ragazzo che scriveva sopra le maniche delle sue camicie”e, se leggerete il libro, capirete perché. Sogna di diventare scrittore e nonostante gli innumerevoli rifiuti non smette di sperare fino a questo lavoro: scritto in due settimane digitando sul telefonino durante i viaggi in treno per andare a lavorare. Stampato in 2.222 copie da un piccolo editore parigino, “La Dilettante” diviene in poco tempo un caso editoriale. Vende 180.000 copie e viene tradotto in 36 paesi.

 

 


Ajatashatru era famoso in tutto il Rajasthan perché ingoiava spade retrattili, mangiava schegge di vetro fatte di zucchero dietetico, si piantava nelle braccia aghi truccati, e per una sfilza di altri numeri di cui era il solo, a parte i suoi cugini, a conoscere il segreto e che, per ammaliare le folle, amava definire «poteri magici». Perciò, al momento di pagare la corsa, che ammontava a 98,45 euro, il nostro fachiro porse al tassista l’unica banconota di cui disponeva per l’intero soggiorno, un finto biglietto da cento euro stampato da una parte sola, indicandogli con un gesto disinvolto che poteva tenersi il resto. Proprio mentre lui lo infilava nel portafoglio, Ajatashatru lo distrasse additando le enormi lettere gialle I-K-E-A che campeggiavano fieramente sull’edificio blu. Il gitano alzò gli occhi al cielo quanto bastava perché il cliente potesse tirare con destrezza l’elastico invisibile col quale si era legato al mignolo la banconota. In una frazione di secondo i cento euro tornarono in mano al loro proprietario.



Pierre Lemaitre – CI RIVEDIAMO LASSù

17,50 – Mondadori

Consigliato da Stefania

Chi pensava che quella guerra sarebbe finita presto era già morto da molto tempo. In guerra, per l’appunto.

Pierre Lemaitre – Ci rivediamo lassù Ex giallista, Lemaitre crea un vasto affresco che, sullo sfondo della prima guerra mondiale e soprattutto negli anni difficili del dopoguerra, tra mille peripezie, colpi di scena, passioni e conflitti, racconta una storia picaresca di amicizia e di rivalsa. Ne sono protagonisti Albert ed Eduard, due reduci, traumatizzati dal conflitto, che decidono di vendicarsi di una società egoista ed irriconoscente, organizzando un’immensa truffa che sfrutta il culto dei caduti per la patria. Romanzo d’avventura ma anche sociale e molto noir, seppur non privo di un certo umorismo che ha il proprio motore nella collera di un’intera generazione di giovani spazzata via dalla guerra fra i morti e i reduci dimenticati:

 

“Lo stato ci ha offerto 52 franchi e un cappotto di pessima qualità”

“Si credeva di morire per la patria ma si moriva per gli industriali”

“Il capitalismo fece profitti prima, durante e dopo il conflitto, anche infrangendo la legge”

“Dietro ogni grande fortuna si nasconda un crimine”

La tecnica narrativa, i colpi di scena, le false piste, la capacità di tenere il lettore con il fiato sospeso tipici del giallo applicati ad una realtà che non è un thriller classico ma un romanzo complesso al cui interno, oltre la guerra, ci sono storie di amicizia e di amore, relazioni familiari complicate ed equivoci. Un romanzo polare, una narrazione avvincente che riesce a raccontarci il clima, il sentire, la realtà di quel periodo storico.



Stuart Nadler – LA FORTUNA DEI WISE

18,00€ – Bollati Boringhieri

Consigliato da Stefania

Stuart Nadler - La fortuna dei Wise

Corposo romanzo familiare che si snoda a partire dal 1947 per cinquant’anni nella ricca america. Si narra dei Wise, attraverso l’occhio dell’io narrante del figlio Hilly, in particolare del padre, l’avvocato Arthur Wise, che grazie alla prima class action della storia americana, comincia ad accumulare ricchezze su ricchezze. Ebreo, improvvisamente ricchissimo, si scopre decisamente razzista e compra un splendida casa affacciata sull’oceano di Cape Cod. Qui nasce uno scontro  insanabile con il figlio che si innamorerà di una ragazza di colore, si allontanerà dal padre e dal suo stile di vita, inseguendo la sua personale forma di giustizia. La fortuna dei Wise è il primo romanzo del giovane Stuart Nadler, un’opera a sfondo sociale; una critica al modo di arricchirsi nella società contemporanea affrontato con ritmo, uno stile e una prosa che ricordano molto i romanzi classici e … con un finale decisamente a sorpresa.


Recensione ufficiale:

1947. La fortuna cade letteralmente dal cielo per Arthur Wise, piccolo avvocato ebreo di provincia, sotto forma di un aereo della Boston Airways che precipita nel mare del New England: Wise dà il via a una class action vittoriosa che farà di lui il terrore delle compagnie aeree di linea, e un uomo ricchissimo. Compera una magnifica tenuta a Cape Cod, con due case, una per sé, la moglie e il figlio Hilly, l’altra per l’amico e socio Robert Ashley. Con la proprietà arriva anche l’houseboy nero dei precedenti abitanti, Lem Dawson, che viene incaricato di fare la spola con messaggi e documenti tra le due case e i due soci. L’adolescente Hilly si innamora della nipote di Lem, la bellissima Savannah, e l’innocente relazione tra i due ragazzi darà il via a una serie di eventi imprevedibili quanto drammatici. A poche pagine dall’inizio, Stuart Nadler ha già introdotto nella sua storia i temi classici della letteratura americana di sempre: la fortuna improvvisa, le cause legali collettive, l’amicizia maschile, l’amore interrazziale, l’impulsività giovanile, la vendetta, i contrasti tra padre e figlio, la prepotenza del denaro, perfino il baseball…
Cinquant’anni dopo ritroviamo tutti a Cape Cod: Hilly è vedovo e ha quattro figlie, Savannah ha un marito e un figlio adottivo, Arthur Wise è stanco e malato, e tutti i personaggi stanno ancora cercando di farsi una ragione di quello che era accaduto nello stesso posto tanti anni prima. Il finale, assolutamente a sorpresa, riallaccia i nodi di vicende fino a quel momento misteriose, svelando segreti a lungo conservati. Ambizioso, e dotato di grande talento, Nadler coinvolge il lettore in una storia americana che riprende la grande narrativa dei secoli passati, i suoi temi, i suoi personaggi emblematici, le sue persistenti contraddizioni, raccontando però con tutta la freschezza e l’entusiasmo di chi quella storia, quei temi, li ha rielaborati alla luce della contemporaneità